Con la festa dell’Immacolata, la prima e
più importante dell’Avvento, festeggiamo
la Madre Santa per eccellenza, prototipo della redenzione dell’umanità.
Immacolata Concezione significa che Maria fu concepita senza
peccato originale, e perciò salutata dall’Angelo Gabriele “piena di grazia”.
E’ festa antichissima, testimoniata a partire dall’VIII secolo, ma alla data
del 9 dicembre, come “Concezione di Sant’Anna”
che l’avrebbe concepita senza intervento umano, come attestato dal Vangelo
apocrifo dello Pseudo Matteo.

Il
Dogma venne proclamato solennemente da Papa Pio IX l’8
dicembre del 1854, ma tre secoli prima, il Concilio di Trento aveva già
dichiarato, per la verità , che Maria era da ritenersi esclusa dal peccato
originale, senza tuttavia definirne il dogma. Nel 1661 il papa Alessandro VII,
con la bolla “Sollicitudo” vietò “di negarla sotto qualsiasi forma” giacchè
l’università di Granada, nel 1617, aveva emesso il “Votum Sanguinis” ovvero la
difesa fino al martirio dell’Immacolata Concezione di Maria.
Mentre
infuriava la peste del 1624, il Pretore, di sua iniziativa, aveva pensato bene
di nominare Santa
Rosalia protettrice della Città. Per evitare i fulmini
del cielo e quelli della Santa Chiesa scavalcata, per ordine dell’allora Arcivescovo
il Cardinale Giannettino Doria, il Senato nella persona del Pretore Vincenzo
del Bosco Duca di Misilmeri, ordinò allora, molto prudentemente, che “in
perpetua si offrisse alla Madonna di Trapani un cereo di rotoli 50 e
all’Immacolata di San Francesco un donativo di 100 onze d’argento”. Ma già la
devozione dei Palermitani era molto più antica, infatti, vi sono documenti che
attestano celebrazioni di Messe all’altare dell’Immacolata della Basilica
di San Francesco a Palermo già dalla prima metà del 1400.
La
festa dell'Immacolata inaugura ufficialmente il periodo delle festività
natalizie e nelle case si è soliti addobbare l'albero, cenare insieme agli
amici e ai parenti la vigilia e giocare a carte e a tombola. Il sette di
dicembre in molti paesi siciliani è usanza mangiare la Muffuletta,
pagnotta di grano aromatizzata e condita in diversi modi; nelle tavole di Palermo, Bagheriae
di altri paesi del palermitano non manca 'U Sfinciuni, una focaccia
morbida condita con salsa di pomodoro, acciuga, cacio cavallo. U Sfinciuni
è un tipico piatto palermitano, caratteristico del periodo natalizio; a
Bagheria è il piatto tipico principale del menù che si prepara il giorno prima
di ogni festa natalizia. Invece, un dolce tipico siciliano diffuso in tutta
l'Isola consumato soprattutto l'8 dicembre è la Petrafennula; di
origine araba, è una sorta di torrone che viene preparato con miele, mandorle,
bucce di arancia e di cedro. Ma il dolce più tipico, più maestoso ed elegante è
il Buccellato, in siciliano Cucciddatu; è un impasto di
pasta frolla farcita con un ripieno di fichi secchi, uva passa, mandorle,
scorze d'arancia, spesso a forma di ciambella.
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